Corso di Laurea in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche (CTF)
Prima di analizzare il percorso formativo previsto nel Corso di Laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche, percorso al cui termine otterrai l’abilitazione alla professione di farmacista, cerchiamo di capire cosa fa un laureato in CTF, ovvero quali sono le sue principali mansioni.
Indice
Corso di laurea magistrale in CTF: le basi
Qualche statistica sui laureati in CTF
I migliori Atenei per studiare CTF in Italia
Il test d'ingresso a CTF
Struttura del TOLC-F
I punteggi del TOLC-F
Gli argomenti del TOLC-F
Esame di Stato e Albo dei farmacisti
Dopo la laurea: gli sbocchi lavorativi

Corso di laurea magistrale in CTF: le basi
Obiettivo del Corso Magistrale a ciclo unico in CTF, della durata di 5 anni, è quello di formare un Professionista del settore chimico-farmaceutico e dei prodotti per la salute.
Il laureato in CTF, sulla base di solide conoscenze teoriche e pratiche acquisite in campo chimico, biologico, farmaceutico, farmacologico e tossicologico, sarà quindi in grado di affrontare l’intera sequenza del processo che, partendo dalla progettazione, preparazione, sperimentazione e sviluppo clinico, porta alla produzione, formulazione e controllo dei medicinali, nonché dei prodotti per la salute (come cosmetici, dietetici, nutrizionali, erboristici ecc.).
Il laureato in CTF può ricoprire il ruolo di Farmacista o, con il conseguimento dell’abilitazione alla professione di Chimico, può svolgere tutte le funzioni previste dalla legge per tale professione.
Nello specifico, nell’ambito del quinquennio previsto per il corso di Laurea Magistrale in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche il percorso formativo si sviluppa generalmente prevedendo l’acquisizione di conoscenze utili per l’innovazione nel settore del farmaco così da garantirne sempre più l’efficacia.
Questo avverrà, chiaramente, grazie alla padronanza del metodo scientifico di indagine e alle conoscenze multidisciplinari – fondamentali per conoscere i farmaci, la loro struttura e attività.
Il corso mira inoltre a integrare conoscenze di farmacoeconomia e farmacovigilanza con conoscenze chimiche, biologiche e tecnologiche passando per la conoscenza di tutte le leggi nazionali e comunitarie che regolano le attività del settore.
La figura del laureato in CTO deve infatti essere in grado di garantire i requisiti di sicurezza, qualità ed efficacia richiesti dalle normative dell’OMS in ambito farmaceutico.
Fondamentale sarà poi avere conoscenze utili e necessarie per consentire l’impiego del laureato in CTO nell’ambito del servizio sanitario nazionale.
Infatti, con il conseguimento dell’abilitazione professionale è possibile svolgere, ai sensi della direttiva 85/432/CEE, la professione di farmacista e di interagire con le altre professioni sanitarie.
Qualche statistica sui laureati in CTF
I migliori Atenei per studiare CTF in Italia
Il Censis, come ogni anno, mette a disposizione la classifica degli atenei più prestigiosi del Paese fornendo al futuro studente un ulteriore parametro per valutare dove scegliere di studiare.
I parametri presi in considerazione sono il tasso di progressione di carriera degli studenti laureati e i feedback a livello internazionale.
Ti proponiamo qui la classifica Censis delle università che propongono il Corso di Laurea in CTF in Italia.
Per quanto riguarda l’anno accademico 2023/2024 la classifica degli atenei statali vede tra i primi tre classificati l’Università di Roma “Tor Vergata”; l’Università di Padova e, infine, l’Università di Torino.
Se valutavi proprio una di queste tre università, complimenti! Ma non preoccuparti, non significa che altre opzioni valgano meno.
Di seguito ti proponiamo le altre posizioni con i punteggi ottenuti dalla valutazione Censis:
Per sapere dove trovare tutti gli atenei che propongono il corso di laurea in Chimica e tecnologia farmaceutica ti consigliamo di buttare un occhio al sito del Sole24Ore che, dividendo le università per regione, ti guiderà verso la sede perfetta per le tue esigenze!
Il test d’ingresso a CTF
I corsi di laurea in Chimica e tecnologia farmaceutica non sono ad accesso programmato nazionale (come Medicina, ad esempio), quindi ogni Università gestisce autonomamente un eventuale test di ammissione e la relativa graduatoria.
Per la somministrazione del test molti Atenei che prevedono il numero chiuso si affidano al CISIA, che si occupa dei contenuti e della tipologia di domande che le aspiranti matricole devono superare per iscriversi all’Università.
Il test d’ingresso ai corsi di laurea di area farmaceutica è il cosiddetto TOLC-F.
Per sapere se l’Ateneo aderisce al consorzio Universitario CISIA, ti consigliamo di leggere attentamente il bando. In alternativa, puoi visitare il sito ufficiale del CISIA, dove è presente l’elenco di tutte le sedi aderenti.
Per iscriversi al TOLC-F e sostenere il test d’ingresso è fondamentale effettuare la registrazione andando sul sito del CISIA, inserendo poi i vostri dati anagrafici, una fototessera e pagare il bollettino con la tassa di iscrizione al test.
Potrete poi prenotare il vostro test e decidere sia la sede in cui svolgerlo sia con quale modalità dato che, per quanto riguarda Farmacia e CTF, il test può essere svolto:
- TOLC@CASA: modalità da remoto che consente di sostenere il test direttamente da casa vostra (non tutti gli Atenei lo permettono, anche qui dovrete prima consultare la sezione TOLC@CASA sul sito del Cisia)
- TOLC@Università: modalità in presenza, in questo caso il test viene svolto in aule universitarie accreditate da Cisia con un personale che svolge attività di riconoscimento e sorveglianza dei candidati.
Struttura del TOLC-F
Il TOLC-F è composto da 50 quesiti suddivisi in 5 sezioni: Biologia, Chimica, Matematica, Fisica, Logica.
Al termine del TOLC-F è presente una sezione di 30 quesiti per testare la conoscenza della lingua inglese.
- Biologia: 15 quesiti in 20 minuti
- Chimica: 15 quesiti in 20 minuti
- Matematica: 7 quesiti in 12 minuti
- Fisica: 7 quesiti in 12 minuti
- Logica: 6 quesiti in 8 minuti
- Inglese: 30 quesiti in 15 minuti
I punteggi del TOLC-F
1 punto per ogni risposta esatta
– 0,25 punti per ogni risposta errata
0 punti per ogni risposta non data
Per la sezione di inglese del TOLC-F il discorso cambia.
Infatti, non è prevista penalizzazione e vi verrà assegnato comunque 1 punto per ogni risposta corretta.
Lo scopo è quello di darvi un’idea sul livello di preparazione che avete nel momento in cui sostenete il TOLC-F e, sulla base del punteggio che otterrete, scoprire quale corso di inglese dovrete affrontare una volta entrati a farmacia:
<6: dovrete seguire un corso d’inglese a livello principiante (A1)
7-16: dovrete seguire un corso d’inglese di primo livello (A2)
17-23: dovrete seguire un corso d’inglese di livello intermedio (B1)
24-30: potrete sostenere l’esame d’inglese di livello B1 senza necessità di seguire un corso all’università
Gli argomenti del TOLC-F
Come appena visto, il TOLC-F è composto da 50 quesiti suddivisi in 5 sezioni.
Le sezioni sono: Biologia, Chimica, Matematica, Fisica, Logica.
Al termine del TOLC-F è presente una sezione di 30 quesiti per la prova delle conoscenze della Lingua Inglese.
Per quanto riguarda gli argomenti da studiare per prepararsi al test, il CISIA mette a disposizione un Syllabus che comprende tutto il necessario per il ripasso, che puoi trovare qui.
Esame di Stato e Albo dei farmacisti
Anche se il conseguimento della laurea è un requisito essenziale per diventare farmacista, nessuno dei due titoli accademici fino all’anno 2021 abilitava all’esercizio della professione di farmacista.
L’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie stabilisce che non è possibile esercitare la professione di farmacista senza aver conseguito l’abilitazione professionale.
Per poter ottenere l’abilitazione era quindi necessario superare un Esame di Stato.
La prova poteva essere affrontata immediatamente dopo il conseguimento della laurea specialistica, a patto che il candidato avesse già effettuato il periodo di tirocinio semestrale previsto dal corso per farmacista.
L’esame era indetto con cadenza annuale attraverso un’ordinanza del Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Nel 2021, in seguito alla pandemia si palesa l’esigenza di snellire l’iter previsto per l’abilitazione professionale di alcune professioni, compresa quella del farmacista.
Il DDL 2305 propone l’abolizione dell’Esame di Stato, o più precisamente, propone di rendere la laurea abilitante.
Il Disegno di Legge viene approvato ed entra in vigore l’8 novembre del 2021.
La Legge n.163/2021 semplifica le procedure di abilitazione, rendendo l’esame conclusivo del corso di studi abilitante all’esercizio professionale.
Si tratta di un importante cambiamento che accelera l’ingresso dei laureati nel mondo del lavoro.
La valutazione è espressa in centesimi; il punteggio minimo per ottenere l’abilitazione è di 60/100.
Dopo la laurea: gli sbocchi lavorativi
I laureati in CTF possono trovare sbocchi professionali sia nel settore privato che pubblico.
In particolare le prospettive occupazionali riguardano l’industria chimica e farmaceutica, alimentare, dei prodotti per la salute, le attività commerciali, l’istruzione, la ricerca e la Sanità.
Possibili settori in cui il laureato magistrale in CTF può spendere le competenze acquisite sono:
- Ricerca farmaceutica
- Controllo qualità dei farmaci, compreso il controllo di qualità di droghe vegetali fonti di biomolecole attive, in laboratori pubblici e privati
- Formulazione e produzione dei farmaci
- Fabbricazione, controllo, stoccaggio, conservazione e distribuzione dei medicamenti
- Produzione e controllo di presidi sanitari, dispositivi medici e presidi medico-chirurgici
- Produzione e controllo di qualità di prodotti dietetico-alimentari, erboristici e cosmetici
- Informazione medico scientifica sui farmaci e diffusione di informazioni e consigli nel settore dei prodotti per la salute
- Studi Clinici su nuovi farmaci in sperimentazione
- Brevettazione e registrazione di farmaci
- Attività regolatorie e Farmacovigilanza
- Marketing Farmaceutico e Cosmetico
Ulteriori sbocchi professionali del laureato in CTF possono essere individuati in settori come ASL, farmacie pubbliche, private ed ospedaliere, parafarmacie, erboristerie, dove la professione richiede non solo competenze su preparazione, conservazione, controllo di qualità dei medicinali, dei presidi medico-chirurgici e dei cosmetici, ma anche competenze per svolgere opera di consulenza, di educazione sanitaria e di informazione sul farmaco e prodotti della salute.
Data la sua formazione multidisciplinare, il laureato è preparato per inserirsi in molti settori, non solo di tipo prettamente chimico-tecnologico, ma anche di tipo biomedico.
Infine, come già specificato, ai sensi della direttiva 85/432/CEE, il conseguimento del titolo di laurea in CTF permette di svolgere la professione di Farmacista (previo superamento dell’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di Farmacista).
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