Scopri tutte le informazioni utili su come diventare veterinario, dal percorso formativo agli sbocchi professionali
Indice
Cosa fa il veterinario
Come diventare veterinario: la laurea magistrale
L’esame di Stato e l’abilitazione
Dove lavora il veterinario
Quanto guadagna un veterinario
Cosa fa il veterinario
Prima di addentrarci nel vero e proprio percorso di come diventare veterinario, vediamo insieme cosa fa un veterinario in modo tale da poter fare una scelta consapevole. Le mansioni di questa figura variano a seconda del campo in cui opera, ma si possono riassumere così quelle principali: eseguire controlli igienico-sanitari nella produzione di alimenti di origine animale; prescrivere esami, terapie farmacologiche e analisi veterinarie; offrire consulenza di prevenzione, benessere e nutrizione; fare prelievi, vaccinazioni, sterilizzazioni; effettuare interventi chirurgici veterinari; svolgere ispezioni negli allevamenti; effettuare visite veterinarie; diagnosticare patologie e rilasciare certificati. Vuoi scoprire come diventare veterinario? Leggi il nostro articolo.
Come diventare veterinario: la laurea magistrale
Veniamo ora al sodo: come diventare veterinario? Come stabilito dal nuovo ordinamento, per diventare veterinario è necessario conseguire una Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Medicina Veterinaria. Il corso di laurea della classe LM-42 è articolato in 5 anni e comprende esami di medicina umana ed esami di medicina del mondo animale. Sono tra i principali insegnamenti fisica, chimica, biologia animale e vegetale, virologia e anestesiologia animale. A questi si aggiungono anche conoscenze pratiche da sviluppare con la frequentazione ad un tirocinio operativo presso laboratori, strutture ambulatoriali o enti convenzionati.
Uno dei requisiti indispensabili per essere ammessi al corso di Laurea in Medicina Veterinaria è il diploma di scuola secondaria superiore di durata quinquennale o un titolo equipollente conseguito all’estero e ritenuto idoneo. Inoltre, alle aspiranti matricole è richiesto il superamento di un test di ammissione a numero chiuso, regolato a livello nazionale dal Ministero dell’Università e della Ricerca, tranne per gli atenei privati che gestiscono in autonomia i propri test. Pertanto, il MUR stabilisce i posti per i corsi di laurea così come le modalità di svolgimento della prova. Solitamente, gli argomenti di quest’ultima sono cultura generale, ragionamento logico, biologia, chimica, fisica e matematica.
Se hai bisogno di aiuto per superare il test di ammissione in Medicina Veterinaria e di chiarimenti su come diventare veterinario, puoi affidarti ai corsi di preparazione Nissolino UniTest per potenziare le tue conoscenze in modo innovativo attraverso la piattaforma e-learning e tutor specializzati in questo ramo.
L’esame di Stato e l’abilitazione
In precedenza, per diventare veterinario a tutti gli effetti ed esercitare così la professione, era necessario affrontare l’esame di Stato, il quale presentava due sessioni all’anno e lo svolgimento di quattro prove. Quest’iter è stato semplificato con l’approvazione del DDL lauree abilitanti approvato dal Senato lo scorso ottobre 2021: grazie al provvedimento, il superamento del tirocinio interno al percorso di studi e di una prova pratica in sede di esame di laurea sostituiranno il superamento dell’Esame di Stato di Veterinaria. Specifichiamo che l’abilitazione andrà ultimata con l’iscrizione alla FNOVI – Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani.
Dove lavora il veterinario
Il veterinario può ambire a diverse prospettive lavorative, sia come dipendente che come libero professionista. Vediamo di seguito i principali sbocchi occupazionali per questa figura:
- Strutture private di farmaceutica
- Strutture private di zootecnica
- Enti locali
- Aziende agricole
- Parchi naturali
- Strutture per la tutela di animali selvatici
- Cliniche veterinarie
- ASL, ambulatori e centri di pronto soccorso veterinario
- Istituti di ricerca in ambito zoologico nelle università
- Industrie che producono pet food
Se questa professione viene svolta in una struttura pubblica come la ASL, i veterinari sono divisi in veterinario coordinatore, veterinario collaboratore e veterinario dirigente. Per diventare veterinario coordinatore e veterinario collaboratore, bisogna superare un concorso pubblico. Invece, per diventare veterinario dirigente è necessario avere già maturato esperienza sia nel ruolo di veterinario coordinatore che in quello di collaboratore per un minimo di 5 anni.
Quanto guadagna un veterinario
Come potrai immaginare la retribuzione di questa figura varia a seconda del tipo di impiego e degli anni di esperienza maturati sul campo. Infatti, lo stipendio medio di un veterinario in Italia è di 38.000 € lordi all’anno (circa 1.950 € netti/mese).
Ad esempio, un veterinario ASL può arrivare a percepire una retribuzione media lorda annuale di 32.000 € fin dai primi anni di attività, mentre un veterinario alle prime armi che opera in uno studio privato raramente arriva a guadagnare 24.000 € annuali. All’apice della sua carriera, cioè dopo oltre 20 anni di svolgimento della professione, un veterinario privato può raggiungere anche una retribuzione media complessiva di 69.600 €.
Cosa fa il veterinario?
Come diventare veterinario?
In precedenza, per diventare veterinario a tutti gli effetti ed esercitare così la professione, era necessario affrontare l’esame di Stato, il quale presentava due sessioni all’anno e lo svolgimento di quattro prove. Quest’iter è stato semplificato con l’approvazione del DDL lauree abilitanti approvato dal Senato lo scorso ottobre 2021: grazie al provvedimento, il superamento del tirocinio interno al percorso di studi e di una prova pratica in sede di esame di laurea sostituiranno il superamento dell’Esame di Stato di Veterinaria. Specifichiamo che l’abilitazione andrà ultimata con l’iscrizione alla FNOVI – Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani.
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