Se ti chiedi come diventare infermiere, la prima opzione è scegliere l’ateneo adatto. Scopri tutti gli altri step nel nostro post!
Indice
Come diventare infermiere: test ingresso
Come diventare infermiere: iter formativo
E dopo la laurea in infermieristica?
L’infermiere: cosa fa di preciso?
Come diventare infermiere: test ingresso
L’infermiere è un professionista sanitario che offre ai pazienti un supporto di natura tecnica e relazionale; in altre parole, è un ingranaggio fondamentale del meccanismo che regola il lavoro negli ospedali e nelle strutture assistenziali.
Il primo passo per diventare infermiere? Iscriversi al corso di laurea in Infermieristica! Questa triennale appartiene alla classe di laurea L/SNT1 delle Professioni Sanitarie, i cui corsi sono tutti a numero chiuso. Per accedervi sarà quindi necessario passare il test d’ingresso Professioni Sanitarie: si svolge solitamente a settembre ed è regolato in parte dal Ministero dell’Università e della Ricerca, in parte dalle università con Infermieristica.
Quali aspetti sono prerogativa del Ministero? Gli argomenti, i posti disponibili, la data della prova e il numero di quesiti.
Quali aspetti sono prerogativa degli atenei? Le graduatorie del test di ammissione e le domande, solitamente 60 a risposta multipla e così suddivise:
- 8 domande di fisica e matematica
- 10 domande di ragionamento logico
- 12 domande di cultura generale
- 12 domande di chimica
- 18 domande di biologia
In genere, il test Infermieristica dura 100 minuti e si assegnano 1.5 punti per ogni risposta esatta, 0 punti per ogni risposta non data, e -0.4 punti per ogni risposta sbagliata.
Se intendi diventare infermiere e ti chiedi come superare brillantemente questa prova d’accesso, allora non hai che da rivolgerti a Nissolino UniTest: grazie ai nostri corsi di preparazione potrai avvalerti di sistemi di studio all’avanguardia e del supporto di tutor specializzati, i quali provvederanno a trasferirti il nostro metodo di studio collaudato in trent’anni di esperienza.
Come diventare infermiere: iter formativo
Una volta superato il test, lo studente può iscriversi al corso di laurea in Infermieristica, durante il quale avrà a che fare con materie fondamentali come:
- fisiologia
- fisica
- statistica
- anatomia umana
- biochimica
- biologia
Grazie a questa base, gli iscritti alle facoltà di Infermieristica potranno dedicarsi adeguatamente a materie più caratterizzanti, quali:
- discipline pediatriche
- discipline chirurgico-infermieristiche
- scienze medico-infermieristiche
- infermieristica generale e clinica
- psichiatria e psicologia della salute
- management sanitario
La preparazione teorica viene affinata dai tirocini formativi, grazie ai quali i corsisti potranno capire come assistere e relazionarsi coi pazienti, arrivando a toccare con mano cosa significa diventare infermiere. Alla fine del percorso formativo, l’aspirante infermiere dovrà discutere la tesi e sostenere una prova pratica, il cui esito positivo gli consentirà di ottenere la laurea, nonché l’abilitazione alla professione.
E dopo la laurea in infermieristica?
Dopo la laurea bisogna effettuare l’iscrizione all’Albo degli Infermieri, così da poter esercitare. Altrimenti, il laureato può continuare gli studi con una magistrale, come quella in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche (previo superamento di un test di ammissione a numero chiuso). Ricordiamo anche che gli infermieri devono frequentare periodicamente dei corsi di formazione ECM – Educazione Continua Medicina.
Tornando al mondo del lavoro, possiamo vedere che chi vuole diventare infermiere potrà operare nei seguenti contesti:
- strutture ospedaliere e ambulatoriali
- strutture per lungodegenza
- centri di riabilitazione o di assistenza per disabili
- servizi di emergenza territoriale e ospedaliera
- cliniche specialistiche o enti privati
E per scoprire quali sono esattamente le mansioni di questo professionista sanitario, non perderti il prossimo paragrafo.
L’infermiere: cosa fa di preciso?
Chi intende diventare infermiere avrà modo di lavorare come dipendente o come libero professionista. In entrambi i casi, si dedicherà a pianificare ed effettuare interventi assistenziali in base alle necessità del paziente, monitorandone costantemente lo stato di salute. Nello specifico, si occupa di:
- effettuare vaccini
- somministrare farmaci e terapie
- compilare e aggiornare le cartelle cliniche
- applicare medicazioni e bendaggi
- utilizzare le attrezzature mediche
- coordinarsi con altri colleghi e superiori
Occorre puntualizzare, inoltre, che esistono varie tipologie di infermiere:
- infermiere pediatrico
- infermiere di area critica
- infermiere dell’assistenza domiciliare
- infermiere di sala operatoria
- infermiere psichiatrico
E lo stipendio dell’infermiere? È variabile: chi lavora nelle strutture ospedaliere guadagnerà una cifra che oscilla tra i 1.300 e i 1.600 euro netti al mese (dipende dal proprio inquadramento). Mentre l’infermiere privato percepisce in genere 1.500 euro netti. Tirando le somme, si può affermare che lo stipendio lordo medio si aggira sui 1.900 euro mensili. Il discorso cambia ancora quando si parla di infermieri con un ruolo dirigenziale, i quali arrivano a salari di 3.000 euro al mese.
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